• IL PERIODO
  • Che cos’è
  • Il periodo è un testo di senso compiuto formato da due o più proposizioni collegate tra loro e ognuna contenente un predicato (verbale o nominale). un esempio di cos'è l'avverbio
  • Da cosa è composto
  • Ogni periodo è composto da una proposizione principale che regge le altre proposizioni. Il collegamento tra la proposizione principale e le altre frasi del periodo può avvenire in due modi:
  • per coordinazione > proposizioni coordinate
    per subordinazione > proposizioni subordinate
  • La proposizione principale
  • Ogni periodo si sviluppa intorno alla proposizione principale che possiede le medesime caratteristiche di una frase semplice:
    - è indipendente da altre proposizioni
    - esprime da sola un messaggio di senso compiuto
    La proposizione principale si dice anche reggente quando "regge" le altre proposizioni che compongono il periodo. un esempio di proposizione principale
  • I tipi della proposizione principale
  • Si distinguono quattro tipi di proposizione principale:
  • informativa o enunciativa Paolo sta scrivendo un racconto
    interrogativa Paolo sta scrivendo un racconto?
    esclamativa Paolo sta scrivendo un racconto!
    volitiva (imperativa, esortativa, concessiva, ottativa) Scrivi subito un racconto! Prova a scrivere un racconto. Scrivi pure un racconto. Magari scrivessi un racconto!
  • La proposizione coordinata
  • La proposizione coordinata è quella proposizione collegata per coordinazione a un’altra proposizione con la quale si trova sul medesimo piano sintattico. un esempio di proposizione coordinata
  • I tipi di coordinazione
  • La coordinazione tra due o più proposizioni può avvenire in quattro modi:
  • attraverso una congiunzione coordinativa e, né, o, ma, però, eppure, cioè, infatti, dunque, perciò...
    Ti ho chiamata più volte ma non mi hai risposto.
    per asindeto o giustapposizione le frasi sono collegate tra loro con segni di punteggiatura
    Pablo ha scritto un racconto, Carla ha corretto le bozze, io ho fatto le illustrazioni.
    per polisindetoasindeto o giustapposizione ripetendo una congiunzione coordinante
    O ascolti in silenzio o te ne vai.
    per correlazione le frasi sono collegate mediante pronomi o avverbi correlativi
    Alcuni hanno trovato posto in platea, altri si sono seduti a terra.
  • La proposizione subordinata
  • La proposizione subordinata è quella proposizione che dipende da un’altra proposizione, detta reggente, e ne espande o ne precisa il significato. un esempio di proposizione subordinata
  • I tipi di subordinata
  • In base alla forma, le subordinate si distinguono in:
  • subordinate esplicite: hanno il verbo di modo finito (indicativo, congiuntivo o condizionale) e, né, o, ma, però, eppure, cioè, infatti, dunque, perciò...
    subordinate implicite: hanno il verbo di modo indefinito (infinito, gerundio o participio) le frasi sono collegate tra loro con segni di punteggiatura
    Convinto dai pareri degli amici, Proposizione subordinata IMPLICITA
    Paolo ha scritto un racconto, Proposizione principale
    per partecipare a un concorso letterario, Proposizione subordinata IMPLICITA
    che premia scrittori esordienti. Proposizione subordinata ESPLICITA
  • Altri tipi di subordinata
  • In base alla funzione, le subordinate si distinguono in:
  • COMPLETIVE RELATIVE CIRCOSTANZIALI
    soggettiva proprie finale
    oggettiva improprie causale
    dichiarativa consecutiva
    interrogativa temporale
    modale
    concessiva
    condizionale
  • La proposizione soggettiva
  • La proposizione soggettiva è una subordinata che fa da soggetto alla proposizione principale. Può essere espressa in forma esplicita o in forma implicita:
  • E' importante = proposizione principale
    che studiate = proposizione subordinata completiva soggettiva esplicita
    E' importante = proposizione principale
    studiare = proposizione subordinata completiva soggettiva implicita
    E' importante = proposizione principale
    lo studio = soggetto
  • I verbi nella reggente della soggettiva
  • La proposizione reggente di una soggettiva ha il verbo usato in forma impersonale ed è senza soggetto (perché è la proposizione soggettiva a svolgere la funzione di soggetto). Nella reggente di solito si trovano:
  • verbi impersonali come: accadere, occorrere, parere, sembrare, importa
    A volte mi accade di udire strani rumori.
    verbi con il si passivante come: si dice, si crede, si narra, si pensa
    Si narra che sia fuggito in Spagna.
    verbi copulativi + nome / aggettivo / avverbio come: è tempo, è l’ora, compito, è dovere, è una vergogna, è un piacere, sembra giusto, pare necessario, è tanto
    È dovere di tutti rispettare l’ambiente naturale.
  • La proposizione oggettiva
  • La proposizione soggettiva è una subordinata che fa da complemento oggetto alla proposizione principale. Può essere espressa in forma esplicita o in forma implicita:
  • Carla sostiene = proposizione principale
    che ha visto un ufo = proposizione subordinata completiva oggettiva ESPLICITA
    Carla sostiene = proposizione principale
    di aver visto un ufo = proposizione subordinata completiva oggettiva IMPLICITA
    Carla sostiene = proposizione principale
    la visione di un ufo = complemento oggetto
  • I verbi nella reggente della oggettiva
  • La proposizione reggente di una oggettiva ha il verbo usato in forma personale. Nella reggente di solito si trovano:
  • verbi del dire come: dire, narrare, affermare, riferire, comunicare
    Paolo afferma di non conoscerti.
    verbi di opinione, volontà, speranza, dubbio come: credere, ritenere, pensare, volere, desiderare, sperare, temere, dubitare, proibire
    Vorrei che tu fossi più sincero.
    verbi che indicano percezione, conoscenza, ricordo come: vedere, sentire, intuire, ricordare, dimenticare
    Non senti che il telefono sta suonando?
  • La proposizione dichiarativa
  • La proposizione dichiarativa è una subordinata che precisa, spiega un elemento nominale contenuto nella principale. Tale elemento può essere:
  • un pronome dimostrativo o un aggettivo dimostrativo seguito da nome
    Sono felice di questo, che andremo in vacanza insieme
    Su questo punto siamo tutti d’accordo: di manifestare uniti
    un nome che spesso indica timore, dubbio, opinione, desiderio, speranza
    Mi viene il dubbio di aver lasciato la luce accesa
    Ho un solo desiderio: vivere felice con te
  • La proposizione interrogativa indiretta
  • La proposizione interrogativa indiretta dipende da reggenti contenenti verbi, locuzioni verbali o nomi che esprimono dubbio, incertezza come domandare, chiedere, sapere, ignorare, dubitare, essere curioso, spiegare oppure verbi come dire, raccontare all’imperativo. La proposizione interrogativa indiretta è introdotta dagli stessi elementi che introducono l’interrogativa diretta:
  • pronomi e aggettivi interrogativi
    chi, quale, quanto, che, che cosa
    congiunzioni e avverbi interrogativi
    dove, da dove, quando, come, perché
    la congiunzione se
  • La proposizione interrogativa indiretta
  • La proposizione interrogativa indiretta è una subordinata attraverso la quale si pone una domanda o si esprime un dubbio. L’interrogativa diretta invece è una proposizione indipendente.
  • INTERROGATIVA DIRETTA INTERROGATIVA INDIRETTA
    Dove stiamo andando? Vorrei sapere dove stiamo andando.
    Che ore saranno? Non so che ore siano.
    Mi ama ancora? Mi chiedo se mi ama ancora.
    Chi sei? Dimmi chi sei.
  • La proposizione relativa propria
  • La proposizione relativa propria è una subordinata che espande o precisa il significato di un elemento, di solito un nome, contenuto nella principale. Svolge all’interno del periodo la funzione analoga a quella che, nella frase semplice, svolgono l’attributo e l’apposizione. E' collegata alla principale mediante un pronome o un avverbio relativo:
  • Parigi è una città = proposizione principale
    che affascina = proposizione subordinata relativa PROPRIA
    Parigi è una città = proposizione principale
    affascinante = attributo
    Ti presento Carla = proposizione principale
    che è la mia migliore amica = proposizione subordinata relativa PROPRIA
    Ti presento Carla = proposizione principale
    la mia migliore amica = apposizione
  • La proposizione relativa impropria
  • La proposizione relativa impropria è una subordinata con significato tale da svolgere la medesima funzione di una subordinata circostanziale:
  • CAUSALI = Andrò a vivere a Parigi che offre maggiori opportunità di lavoro
    FINALI = Ho bisogno di qualcuno che mi aiuti
    TEMPORALI = Andrò a vivere a Parigi che offre maggiori opportunità di lavoro
    CONCESSIVE = Paolo, che si è laureato col massimo dei voti, non trova lavoro
    CONSECUTIVE = Paolo non trova un lavoro che gli permetta di vivere
  • La proposizione finale
  • La proposizione finale è una subordinata che indica lo scopo, il fine cui tende l’azione espressa nella proposizione reggente. Svolge una funzione analoga a quella del complemento di fine o scopo:
  • Farei qualsiasi cosa = proposizione principale
    affinché tu possa realizzare i tuoi sogni = proposizione subordinata finale
    per la realizzazione dei tuoi sogni = complemento di fine o scopo
  • La proposizione finale
  • FORMA ESPLICITA affinché, perché, che + congiuntivo
    Che cosa devo fare perché tu mi creda?
    Mi regalò la sua foto affinché mi ricordassi di lui.
    FORMA IMPLICITA per, di, a, onde, allo scopo di, al fine di + infinito
    Mio nonno emigrò in Argentina per sfuggire alle persecuzioni fasciste.
    Onde evitare fraintendimenti gli scrissi una lettera.
  • La proposizione causale
  • La proposizione causale è una subordinata che esprime la causa di quanto espresso nella reggente. Svolge una funzione analoga a quella del complemento di causa:
  • Sara non vuole dormire da sola = proposizione principale
    perché ha paura del buio = proposizione subordinata causale
    per la paura del buio = complemento di causa
  • La proposizione causale
  • FORMA ESPLICITA poiché, perché, siccome, giacché, dal momento che, dato che
    Poiché sono molto stanco, non uscirò stasera
    Non esco non perché non ne abbia voglia, ma per la stanchezza.
    Per favore fai silenzio, giacché vorrei riposare un poco.
    FORMA IMPLICITA per, di, a + infinito o gerundio o participio
    Non te l’ho detto per timore di offenderti.
    Urlando mi agiti ancora di più.
    Intimorita dal buio non voleva dormire da sola.
  • La proposizione consecutiva
  • La proposizione consecutiva è una subordinata che indica la conseguenza di quanto espresso nella reggente. La consecutiva è spesso anticipata nella reggente da avverbi (così, talmente, tanto…) o da aggettivi (tale, simile, siffatto):
  • La nebbia era tanto fitta = proposizione principale
    che non si vedeva la strada = proposizione subordinata consecutiva ESPLICITA
    da non vedere la strada = subordinata consecutiva IMPLICITA
  • La proposizione consecutiva
  • FORMA ESPLICITA che, sicché, al punto che
    Ho sistemato le valigie in modoche ci stiano anche le tue (indicativo)
    Silvio è così antipatico che non lo sopporto (congiuntivo)
    Sono talmente felice che ti abbraccerei (condizionale)
    FORMA IMPLICITA da + infinito / troppo per + infinito
    Ti amo da impazzire.
    Sono troppo stanca per uscire.
  • La proposizione temporale
  • La proposizione è una subordinata che indica quando si verifica, si è verificato o si verificherà ciò che è espresso nella reggente. Svolge una funzione analoga a quella del complemento di tempo:
  • Perse una scarpetta = proposizione principale
    mentre scendeva le scale = proposizione subordinata concessiva
    durante la discesa delle scale = complemento concessivo
  • La proposizione temporale
  • FORMA ESPLICITA quando, mentre, allorché, come, nel momento in cui, da quando, finché, fin quando, a mano a mano, ogni volta che, tutte le volte che, dopo che, appena… + congiuntivo
    Ogni volta che sento questa canzone penso a te
    Devo tornare a casa prima che scocchi la mezzanotte.
    FORMA IMPLICITA prima di + infinito / gerundio / participio
    Conta fino a dieci prima di parlare.
    Al calar del sole, il mare si calma.
    Scendendo le scale perse una scarpetta.
    Calato il sipario si accesero le luci.
  • La proposizione modale
  • La proposizione modale è una subordinata che precisa il modo in cui avviene quanto espresso nella reggente. Svolge una funzione analoga a quella del complemento di modo.:
  • Preparò le marmellate = proposizione principale
    come mi insegnò la nonna = proposizione subordinata modale
    secondo gli insegnamenti della nonna = complemento di modo
  • La proposizione modale
  • FORMA ESPLICITA come, nel modo in cui/che + indicativo, congiuntivo, condizionale
    Fai come vuoi
    Fai come farei io
    Fai come se fossi a casa tua
    FORMA IMPLICITA come, quasi, a, con + infinito / gerundio / participio
    Mi parli come accusandomi di qualcosa.
    Paolo ha trascorso la domenica lavorando.
    Ti instupidiscia guardare certi programmi.
  • La proposizione concessiva
  • La proposizione concessiva è una subordinata che indica la circostanza nonostante la quale si verifica quanto espresso nella reggente:
  • Ho mangiato la mela = proposizione principale
    sebbene fosse proibito = proposizione subordinata concessiva
    nonostante la proibizione = complemento concessivo
  • La proposizione concessiva
  • FORMA ESPLICITA sebbene, nonostante, benché, malgrado, per quanto + indicativo, congiuntivo, condizionale
    Per quanto corra veloce non riuscirà ad arrivare in tempo
    Qualsiasi cosa faccia non va bene
    Per spaziosa che sia non ci stanno otto persone in un’auto
    Non ti credo nemmeno se mi paghi
    FORMA IMPLICITA pure, anche, sebbene, quantunque, per + infinito / gerundio / participio
    Anche volendo non riesco a finire in tempo.
    Benché proibito mangiò ugualmente la mela.
    Tornato in Italia non dimenticò gli amici argentini.
    Per essere appena arrivato conosce già molto bene la città.
  • La proposizione condizionale o ipotetica
  • La proposizione condizionale o ipotetica è una subordinata che indica la condizione per realizzare quanto espresso nella reggente:
  • Se fossi un animale = proposizione subordinata condizionale (detta PROTASI)
    vorrei essere un gabbiano = proposizione principale (detta APODOSI)
  • La proposizione condizionale o ipotetica
  • FORMA ESPLICITA se, qualora, purchè + indicativo, congiuntivo, condizionale
    Se posso ti aiuto volentieri
    Se potessi ti aiuterei volentieri
    Mi confidò un segreto a patto che non lo dicessi a nessuno
    FORMA IMPLICITA se, a + infinito / gerundio / participio
    Volendo potrei aiutarti io.
    La torta sarà deliziosa se cucinata da te.
    Ristrutturata sarebbe una bella casa.
    A essere sincero non ho detto tutta la verità.
  • Il periodo ipotetico
  • A seconda del grado di probabilità della PROTASI, si distinguono tre tipi di periodo ipotetico:
  • DELLA REALTÀ
    protasi e apodosi certe e reali
    Se vuoi / ti aiuto volentieri
    DELLA POSSIBILITÀ
    protasi e apodosi possibili ma non certe
    Se avessi bisogno di aiuto / chiamami
    DELLA IRREALTÀ
    protasi e apodosi non possibili
    Se avessi le ali / volerei lontano